La radiosa domenica mattina mi vede, all'accender del lume sacro, in via Milano dove la mia macchinina, poverina, è stata sul tettuccio schiacciata chissà da chi. Così per prima cosa, in posizione yoga, a gambe in su, rimetto a posto la ferraglia. Sblom. sblom, sblom. Poi comincia il lavaggio fatto, in economia frugale, così: prima una passata con lo scopino rosso per cacciar la polvere, poi, la spruzzatina d'acqua (ho con me solo una bottiglia) e lo shampoo alle erbe (nel senso che uso proprio le erbacce che sono abbondanti sulla strada) per sciogliere bene il nerume e poi pulisco il guazzetto con uno straccione. Un'ora e la macchina è tirata a lucido, pronta per la gita in Sabina.
Ah, la mia dolce Sabina, terra di ulivi d'argento, di ciliegi fioriti e di piccoli capolavori. Qui le foto
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