Mentre il mio piccolo Romaamor https://bookabook.it/libro/romaamor/ è arrivato quasi in porto. Quasi, scrivo perché mancano ancora 41 copie da prenotare all'obiettivo, io, grazie a una amica di Coseinutili https://www.coseinutili.it/ sono riuscita a realizzare una splendida etichetta per le mie bennibags
sabato 16 marzo 2024
Romaamor all'80 per cento (e tanti link per voi)
Mentre il mio piccolo Romaamor https://bookabook.it/libro/romaamor/ è arrivato quasi in porto. Quasi, scrivo perché mancano ancora 41 copie da prenotare all'obiettivo, io, grazie a una amica di Coseinutili https://www.coseinutili.it/ sono riuscita a realizzare una splendida etichetta per le mie bennibags
martedì 12 marzo 2024
giovedì 7 marzo 2024
Tra la vita vera e il mondo, Romaamor
Camminando lungo la strada diritta della vera vita, sotto il manto azzurro di Maria, tutto si squaderna e si fa luce e chiarità. Ogni angolo buio, nel profondo, viene bruciato e purificato e le costellazioni famigliari, che viste dal mondo sono matasse con le quali giocano gatti matti, prendono contorni nitidi, lucenti e si spezzano come fili da imbastitura. Accompagnata dal Lume che viene da lassù, la notte, in veglia, posso percorrere il mio passato, parlar con la mia anima, e ritrovarmi il giorno dopo libera dai lacci che mi tenevano avvinta ad antiche e inconsapevoli relazioni, dalle catene dell'io dolente. E che mi ostacolavano il cammino.
Vado, nel mio dolce andare, in solitudine discreta, con il dardo acceso che mi fa dire eccomi. E le grandi cose si fan piccole nei gesti famigliari, nelle piccole azioni quotidiane che sono sale alla vita. Sì, eccomi.
lunedì 4 marzo 2024
Romaamor, secondo Enrico Cogno
GIOCARE CON I RICORDI
I
luoghi in cui abbiamo vissuto a lungo sono incisi nel cuore. Non si cancellano,
a dispetto degli anni che scorrono come ruscelli. Per questo due case, una al
mare ed una in città, sono rimaste vive nelle parole e nel cuore di Benedetta
De Vito, due case che sono interi pezzi di vita e di passioni, delusioni,
tristezze, gioie, in un fascinoso caleidoscopio, dove la cosa che prevale è il
gioco delle relazioni. È questo che rende i sentimenti una partita a scacchi
dove, se si vince, si rimpiangerà (quando tutto sarà finito) cosa si è perduto,
e se si perde, ci si consolerà con il fatto di non dover soffrire ancora.
La
casa del mare era in Sardegna. È descritta con una poetica che non si dimentica
in Cuore Sardo. La casa di città è quella di Roma, dove sin dal titolo si
capisce il gioco palindromo del cuore di Benedetta: Romaamor.
Dice
l’autrice: “Andando, un giorno di sole, da mia madre ancora viva, udii la
voce della villa romana offesa da me che solo di quella sarda ho scritto. “E di
me, dimmi, di me, perché ti sei dimenticata? Tra le mie ora deserte stanze, ti
sei fatta grande, nel mio giardino hai inseguito il lume lassù?”. Dentro, mia
madre mi attendeva con il caffè servito col cucchiaino d’argento e lì, intorno
a noi, c’erano – lo sentivo – la Mimma, Sormario, la nonna Lisetta. Non eravamo
sole. Dovevo scrivere e ora l’ho fatto”.
Non
si dirvi com’è il nuovo romanzo. Non lo sa ancora nessuno perché, per leggerlo,
bisogna attendere che il parto editoriale sia compiuto. So solo che è il
fratello gemello del libro sardo e tanto mi basta per essere certo che sarà una
cosa dal cuore profumato.
Sapete,
cari amici, una volta esisteva l’editoria, quel mestiere difficile e coraggioso
mandato avanti da persone che, consapevoli di editare testi in una lingua
bellissima quanto rara, non potevano contare, come in America, su milioni di
lettori in grado di garantire il successo di un libro. Per anni hanno
continuato su questa strada impervia sino a che, complici i successi di chi
scovava tramite il web una strada per arricchirsi più facilmente, hanno
applicato il concetto del successo anche alla cultura, com’è per i pannolini, i
detersivi e gli hot dog.
È
cambiato il mondo: al posto di in un paese in cui pochi scrivevano e diverse
persone frequentavano le librerie (passando ore deliziose sfogliare le parole
dell’esordio e le frasi finali di testi odorosi di abete) hanno trovato al
posto delle librerie un esercizio di kebab (tanto era più comodo comprare i
libri in rete) visto che la bellissima Italia è un paese di moltissimi scrittori
e di pochi lettori. Così gli editori sono diventati rari e il coraggio classico
del “rischio d’impresa” è passato di mano: gli autori non si devono limitare a
fare la fatica di scrivere un libro ma devono procurarsi i lettori, uno ad uno,
in qualche caso facendo esprimere la loro volontà di acquisto con un gesto davvero
coraggioso: comprare le copie ancora inedite di un libro, al buio, per fiducia
nell’autore, per amore della cultura, per un gesto di sfida, come premio a un
titolo indovinato....
È
il nuovo gioco che si deve fare per poter leggere. Per capirlo meglio, quando
qualche mese fa dovevo pubblicare l’ultimo mio testo, ho approfondito la
questione e ho scoperto che per la maggior parte (non tutta, è vero, ma la
maggior parte) quello che conta è saper interpretare i desideri del mercato che
si basano:
1)
sull’uso di una lingua letta da
milioni persone (non certo l’italiano);
2)
sulla scelta di un tema di grande
interesse popolare;
3)
sulla rarità di testi in questo
specifico settore;
4)
non conta l’abilità dell’autore
ma solo lo staff editoriale, da pagare in anticipo: il fatto di essere incapace
di scrivere in una lingua richiesta dal mercato e di non possedere una
particolare abilità è sostituito da un team di ghost writer che sanno
fare, anche grazie all’intelligenza artificiale, tutto questo in poche ore.
5)
Se il testo risponde a queste
caratteristiche avrà successo. Se no, il nuovo mercato editoriale vi dimostra
che siete inadatti a farne parte.
A
fronte di questa situazione (ho le prove, non si tratta di una esagerazione) se
non si tratta di un autore in grado di garantire un rilevantissimo numero di
copie (per chiara fama o appoggi particolari) uno scrittore “normale” si trova
di fronte a tre scelte: a) rinunciare a pubblicare il libro; b) pagarsi in modo
anticipato, totalmente, le spese editoriali; c) contare sull’appoggio di un
gruppo di amici sostenitori e anticipare l’acquisto del testo, prenotando le
copie presso l’editore.
Questa
terza scelta è la più nobile. Romaamor è in fase di parto editoriale: vedrà la
luce se i sostenitori ci crederanno al punto da farlo nascere, diversamente...
No,
non si può prendere in esame un’alternativa alla nascita. Il gemello di Cuore
Sardo deve vedere la luce, se vogliamo (e lo vogliamo) che la letteratura di
pregio non sia cosa dei tempi passati.
Io,
per rientrare delle spese editoriali del mio ultimo romanzo, ho utilizzato con
un certo successo questa trovata. La riproduco sperando che funzioni anche per
l’ultimo figlio di carta di Benedetta De Vito: Romamor.
Un amico mi ha detto che non sa mai bene cosa portare quando deve andare a
casa di qualcuno; poi gli è venuto in mente che regalare un libro è poco
costoso e più originale che arrivare con la solita bottiglia. Così due giorni
fa, ad un cocktail organizzato per festeggiare un suo amico, ha acquistato su
Amazon una copia del mio ultimo romanzo “Il Ragazzo che voleva diventare un
aggettivo” (che aveva apprezzato in quei giorni), l’ha portato al posto del
consueto regalino e mi ha detto che l’idea funziona alla grande.
Mi pare un esempio da seguire, no?
sabato 2 marzo 2024
Romaamor, un libro da regalare a Natale 2024!
mercoledì 28 febbraio 2024
Novità: un modellino Bebabou
martedì 27 febbraio 2024
Romaamor nel laboratorio Bebabou
ho aperto il mio laboratorio Bebabou per molti progetti. La gonnellina qui sopra e poi delle canottiere in stile americano come questa